Il piccolo gufo fa il nido nella vigna di Maria Pia Castelli: le foto spettacolari

Alessandro, figlio dei titolari della cantina picena, è riuscito a immortalare l’assiolo e la sua prole

MONTE URANO – Che la vigna sia un vero e proprio ecosistema è ormai chiaro a tutti. Riuscire però a immortalare il connubio tra uomo e natura è cosa rara. Un’impresa riuscita ad Alessandro Bartoletti, enologo e figlio di Maria Pia Castelli ed Enrico Bartoletti,  titolari dell’Azienda Agricola Maria Pia Castelli, nel Piceno.

Le foto di un assiolo, il più piccolo strigide europeo dopo la civetta nana, lasciano a bocca aperta. Il rapace, simile a un gufo, ma di dimensioni assai più ridotte – raggiunge a fatica quelle di un grosso merlo – ha fatto il nido in uno dei vigneti di proprietà di Maria Pia Castelli.

Alessandro ha fotografato il rapace, che è rimasto come in posa davanti allo smartphone. Serie di scatti spettacolari anche per la prole dell’assiolo, nata da pochissime ore. Lo dimostrano le uova, ancora visibili all’interno del nido.

“Il nostro vigneto di 8 ettari – spiega Maria Pia Castelli – si trova a Monte Urano, a 250 metri, ed è esposto verso il mare. Un’area agricola che può favorire anche la colonizzazione di numerose specie ornitiche, quindi la corretta gestione di un vigneto e dell’area circostante diventa fondamentale per la conservazione della natura“.

“Oltre ad eliminare in modo assoluto tutto ciò che è chimico – continua la vignaiola – bisogna anche preservare elementi di paesaggio che garantiscono la nidificazione e la disponibilità di fonti alimentari per creature come queste. È bellissimo quindi girare nel vigneto,e fare certi incontri, come quel tipino dai grandi occhi!”.

La biodiversità è davvero vasta nei vigneti di Maria Pia Castelli. Civette, assioli, gazze, picchi che nidificano nei tronchi di alberi, in fondo al vigneto, accanto ad un fosso. E ancora fringuelli, tordi, upupe e zigoli neri, fagiani e lepri, che entrano persino nel giardino di casa, proprio dal vigneto che la circonda”.

Quando al mattino presto andiamo in vigna a lavorare, sono questi gli amici che ci fanno compagnia – sottolinea la produttrice – senza parlare poi delle api che ‘apprezzano’ molto le nostre uve. Noi ospitiamo molto volentieri!”.

La gestione del vigneto rispetta i canoni della biodinamica, con concimazioni naturali create da compost organico e altri preparati vegetali.” Quando parlo di rispetto della natura – precisa la titolare della cantina marchigiana – parlo di tutto un ecosistema, a partire per esempio dalle erbe spontanee di numerose varietà che crescono nel manto vegetale erbaceo, tra i filari che sfalciamo periodicamente. Queste non solo arricchiscono il terreno di sostanze nutritive ma ospitano insetti utili ad arginare il sopraggiungere di parassiti”.

La maggior parte dei lavori in vigna vengono effettuati manualmente dalla famiglia Castelli-Bartoletti. Dalla potatura fino alla vendemmia. Un cerchio che inizia e si chiude, in connubio con l’ambiente circostante.

La piccola azienda, a gestione familiare, è stata fondata nel 1999 da Erasmo Castelli, il padre di Maria Pia. Oggi produce circa 25 mila bottiglie all’anno. Quattro i vini, tutti da vitigni autoctoni: un rosato da salasso di uve Sangiovese e Montepulciano, un Sangiovese in purezza, un Montepulciano in purezza e un bianco da uvaggio di Pecorino, Passerina, Trebbiano e Malvasia di Candia.

“Rispetto assoluto della natura, grande passione per il nostro lavoro, qualità e genuinità dei vini ad ogni costo, senza compromessi: questi sono i nostri principi fondamentali”, sintetizza Maria Pia Castelli. E la natura ringrazia.

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